Contrordine golfisti: il sandwich in campo è ok

Sul campo da golf, lo spuntino perfetto è come la preparazione di una valigia: è dato dalla somma di quello che ci far star bene più quello che ci serve. Troppo facile chiederne conferma ad Andrew Beef Johnston, le cui maniglie dell’amore tradiscono qualche passioncella godereccia di troppo; meno scontato domandarlo a quel fisicato di Dustino DJ Johnson.

Se non lo sapete, il numero 1 del mondo viaggia sul campo con due scatole di palline da 12: in una tiene appunto le sue fidate Taylor Made, nell’altra nasconde due tramezzini che prepara lui medesimo in casa e che sbocconcella tra una buca e l’altra.

“Quando si fa attività sportiva – spiega il dottor Luca Spigno, medico chirurgo specialista in scienze dell’alimentazione presso la Casa di Cura Villa Montallegro a Genova- l’assunzione di carboidrati va incentivata. Il nostro corpo, in particolare i muscoli e il cervello, funzionano con lo zucchero e i carboidrati ne contengono una grande percentuale. Il tramezzino, al di là dei grassi del ripieno, ha una grande percentuale di zuccheri al suo interno. Quando si giocano 18 buche, si ha un dispendio energetico che possiamo stimare intorno alle 450/500 calorie all’ora: vuol dire che i muscoli non vanno riforniti solo prima di cominciare, ma se possibile, proprio come fa Dustin, anche durante la prestazione agonistica. In questo modo si evita l’accumulo di acido lattico”.

Mi scusi, ma lo zucchero dei carboidrati non viene bruciato immediatamente?”

“Vero, ma se si sta facendo sport è giusto anche si bruci. Nel golf lo sforzo è diluito nel tempo e il tramezzino, come dicevamo prima, non è solo carboidrati e dunque zuccheri, ma contiene anche un uovo, del pollo, del tonno. Insomma, è un mix di carboidrati e proteine. La digestione delle proteine è molto più lenta di quella dei carboidrati e, così facendo, rallenta anche l’assorbimento di questi ultimi e quindi aiuta a fornire un’energia costante per un periodo di tempo più lungo. A metà gara o a un terzo della gara di golf, avere una riserva di energia che si porta avanti per un paio d’ore non è assolutamente sbagliato, anzi”.

Mi sta dicendo che il tramezzino sarebbe lo spuntino perfetto?

“Non ne esiste uno perfetto. Piuttosto bisogna seguire le abitudini e i gusti di ciascuno di noi. Se sono un golfista che ama il dolce, siccome è un tipo di alimento che viene bruciato rapidamente, allora, nell’arco delle 5 ore delle 18 buche, dovrò fare dei piccoli spuntini frequenti. Un esempio? Mangio un biscotto ogni 45 minuti, che mi consente di avere un’energia costante nel tempo. Se invece mi piace il salato, e quindi presumibilmente un mix di carboidrati e proteine, allora devo aver ben presente che questo tipo di pasto impiegherà più tempo a essere assorbito: quindi posso fare un pasto due ore prima di iniziare la gara e a metà gara rifornirmi con un tramezzino con tonno e uova”

Dunque non esiste un alimento top per il golf?

“No, piuttosto noi di Villa Montallegro ripetiamo sempre che l’unico super alimento che bisogna sempre aver presente quando si fa attività sportiva è l’acqua”.

Però in campo, spesso vediamo i campioni che si affidano a bevande isotoniche, più che all’acqua…

“Personalmente qui a Villa Montallegro non siamo contrari: contengono liquidi e sali minerali, come magnesio e potassio, che forniscono un supporto per la corretta contrazione dei muscoli, ma tendenzialmente, nel golf, non ne vengono consumati un granché e dunque per me l’acqua resta comunque l’alimento migliore, perché viene assorbita completamente e integralmente durante lo sforzo fisico. Anzi: ogni minuto di attività fisica, si perdono 10 ml di acqua attraverso il sudore, quindi in un’ora si arrivano a perderne anche 600 ml di liquidi. Per questo motivo, l’integrazione corretta sarebbe quella di bere mezzo litro di acqua ogni ora di sport. I sali minerali vanno invece integrati alla fine della gara per ripristinare una corretta conduzione muscolare”.

Qual è un trucco per combattere il caldo estivo attraverso una corretta alimentazione in campo?

“Mangiare cibi digeribili, quelli che non aumentano la produzione di calore a livello corporale. Quindi la frutta, che contiene fruttosio, il quale a sua volta ha un indice glicemico più basso rispetto ai cereali o agli zuccheri semplici. Per questo motivo la frutta determina minori sbalzi di glicemia, che sono sempre negativi per il corpo. A questo scopo, nel golf è da evitare assolutamente la concentrazione elevata di zuccheri semplici, come la brioche con la marmellata, il miele, le bevande zuccherine tipo la Coca Cola, le caramelle e le gelatine di frutta. Per tornare sul discorso di prima, il tramezzino non comporta alcun picco glicemico”.

E d’estate, il golfista che soffre particolarmente sia la fatica, che il caldo, come fa?

“Può utilizzare dentro l’acqua delle maltodestrine: sono zuccheri complessi che vengono assorbiti più lentamente di quelli semplici e forniscono energia per più tempo. Vanno benissimo anche delle semplici barrette energetiche”.

Molti campioni sgranocchiano la frutta secca mentre giocano. Come mai?

“Perché ha una dote molto importante: contiene quelli che si chiamano acidi grassi polinsaturi, ovvero gli omega 3 e omega 6, che nell’atleta hanno un effetto positivo, perché prevengono gli infortuni tendinei. A livello del gioco in campo, poi, questi olii forniscono un tipo di energia che impiega del tempo per essere metabolizzata e dunque sono perfetti per disporne nel medio e lungo termine”.

E poi ci sono anche dei pro, come Clarke o Jimenez, che in campo fumano…

“Lo so, non è bello, anche perché, oltre a tutto il resto, inalando una miscela d’idrocarburi, si diminuisce l’assunzione di ossigeno. E però i muscoli hanno la necessità di essere ben ossigenati per funzionare al meglio: per questo motivo chi fuma è più predisposto per avere degli infortuni”.

Un’ultima domanda: come evitare con il caldo l’accumulo di acido lattico e dunque i dolori muscolari del dopo gara?

“Qui entrano in gioco ancora una volta i carboidrati. Nei 40/45 minuti immediatamente successivi alla gara, bisognerebbe mangiare dei carboidrati, perché i muscoli in quel momento sono privi di quello zucchero che si chiama glicogeno muscolare: mangiando carboidrati in quei frangenti, non si ingrassa, ma piuttosto si eviteranno il cosiddetto D.O.M.S., i dolori nel dopo gara”.

Morale: una bella spaghettata… all’arrabbiata subito dopo le 18 buche non solo non fa ingrassare, ma sublima anche tutti quei nervi scoperti da “golfista neurolabile in gara” che purtroppo conosciamo così bene.

 

 

 

 

Comments

1 Comment
  1. posted by
    Pierluigi
    Jul 17, 2017 Reply

    Complimenti per l’articolo molto interessante. Non sono tuttavia d’accordo sul punto delle bevande isotoniche: nel golf si suda, eccome. Quindi sono utili.

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