E’ pandemia. Ma sul Pga Tour si gioca a porte aperte

Dunque è ufficialmente pandemia.

E, cammin facendo, mentre lo European Tour cancella (giustamente) a raffica i suoi tornei in Cina, in Kenya, in India e in Malesia, in attesa di tornare nel vecchio continente per la prima volta in questo sfigatissimo 2020 per l’appuntamento in Spagna del 30 aprile (ma si giocherà poi? Mah…). il Pga Tour che fa?

In piena pandemia, con lo stato di Washington e molti altri a chiedere lo stato di emergenza, con New York e Boston che da ieri iniziano a serrare molti uffici, con Trump che blocca i voli da e per l’Europa, con l’NBA che ferma il suo campionato, ecco , in questo scenario, il Pga Tour che fa? Lascia che da oggi, giovedì, si disputi il Tournament Players Championship a Sawgrass, in Florida. E lo fa, permettendo che si giochi a porte aperte.

Lascia che otre 30mila persone si assiepino lungo i fairway del capolavoro di Pete Dye.

Lascia che la gente si accalchi dietro le corde nel tentativo di seguire il più vicino possibile i suoi beniamini. 

Ora, mi domando: cosa ancora non è chiaro agli americani alla luce dell’esperienza (terribile) di Cina e Italia, ma soprattutto alla luce dello stato di pandemia dichiarato dall’OMS?

“Per la sicurezza del pubblico e dei giocatori, stiamo seguendo da vicino le indicazioni sanitarie che ci vengono fornite dai presidi medici della zona dove giochiamo”, fanno sapere dai piani alti del Pga Tour.

Beh, da italiana lucchettata in casa, vi dico che non basta.

Che queste misure buone solo a parole non sono sufficienti.

Che andare al TPC a seguire il torneo insieme ad altre 30mila persone è come presentarsi al raduno dei puffi in Francia o alla partita di Champions di mercoledi notte a Liverpool: è follia.

Stare a casa è l’unica salvezza: cosa c’è di poco chiaro in queste parole?

In Florida 26 persone sono risultate positive al test del Covid19, ma sappiamo quanti pochi tamponi siano stati eseguiti negli Stati Uniti e di quanto fino a ora la diffusione del virus sia passata sotto traccia: è evidente che pure al di là dell’Atlantico i numeri del contagio siano decisamente peggiori.

Il golf americano dunque si fermi per un istante a ragionare: il circuito europeo lo sta facendo da un pezzo e, certamente non a cuor leggero, ha già cancellato intere manifestazioni.

Un’idea potrebbe essere lasciar giocare il TPC a porte chiuse e pure gli altri super tornei: ne va della salute di tutti, compresa quella dei campioni. E se non bastassero le esperienze cinesi e italiane, i piani alti del Pga Tour diano almeno un occhio ai nostri campionati di calcio: ci sono già giocatori positivi al Covid19.

Ormai in Italia e in Cina lo sappiamo. Lo abbiamo imparato sulla nostra pelle: questa pandemia si può fermare, ma solo se ognuno di noi fa ciò che è giusto. Ora: il golf ha questo di diverso rispetto ad altri sport. Non prevede contatto fisico. I campioni possono stare lontani uno dall’altro in campo. I giocatori possono organizzarsi e salvaguardarsi l’un con l’altro. Ma il pubblico? Il pubblico no, anche se certamente il Pga provvederà a fornire dispenser di disinfettanti lungo il campo, ma non basteranno. Per cui, per favore, chiudete i cancelli e lasciate la gente a casa.

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