Gli azzurri: rispettiamo i protocolli e il golf sarà al sicuro

Sulla scia dei 7 contagiati da Covid19 su 2.757 tamponi effettuati sul Pga Tour e sul Korn Ferry Tour (pari allo 0,25%), Rory McIlroy, Sergio Garcia e Ian Poulter, impegnati questa settimana nel Travelers Championship, hanno detto la loro sulla questione. Si va avanti, senza se e senza ma: questa la loro opinione.

Rory McIlroy

Anzi, Rory ha rincarato la dose, sostenendo sia “silly”, stupido, pensare di fermare il circuito sulla base di questi numeri all’interno della bolla sanitaria del Tour. E Sergio gli è andato dietro, ribadendo che chiunque avesse pensato che ci sarebbero stati zero contagi, evidentemente viveva a “LaLaLand”.

Ora: gli italiani che si apprestano a tornare a breve ai tornei dell’European e del Challenge Tour che ne pensano?

“Le dichiarazioni che arrivano dagli Stati Uniti –spiega Filippo Bergamaschi – sono lo specchio della mentalità degli States: chi resta indietro, resta indietro, e gli altri vanno avanti. È molto business oriented, ma questo è il Pga Tour”.

Ma in Europa com’è la situazione?

Filippo Bergamaschi

“Il problema –continua Bergamaschi- è reale e serio, ovviamente, ma con le precauzioni del caso mi sento tranquillo: so che se seguo i protocolli, ho un buon margine di sicurezza. Mi fido”.

“A dirla tutta – racconta Francesco Laporta tra un allenamento e l’altro al suo San Domenico- la mia unica preoccupazione riguarda i viaggi in aereo, motivo per cui sto organizzando il più possibile gli spostamenti in auto insieme al caddie. Una volta che sono al torneo, sinceramente mi sento al sicuro: lo European Tour ci invia ogni giorno decine di mail per spiegarci tutti i protocolli da rispettare e siamo in attesa di ricevere a casa un tampone da effettuare prima di tornare a gareggiare il 9 luglio in Austria”.

E poi, come già sul Pga, ogni settimana i giocatori saranno testati appena giunti al sito del torneo: “Il problema –continua Laporta- è che finché non hai dei sintomi, non sai che stai male. Stavo giusto leggendo cosa sta accadendo a Bologna da Bartolini e mi pare che questa situazione ci mostri proprio una cosa: che si dovrebbero fare tamponi a tutti per capire davvero a che punto siamo con l’epidemia”.

Fortunatamente (almeno) sul Tour i tamponi ci sono: “Sì e siamo grati per questo – chiude Bergamaschi- ma spesso c’è ancora qualcuno che prende la faccenda alla leggera e poi le conseguenze si vedono”.

Circuito Saranno Famosi

Chi non ha preso la cosa per niente alla leggera, sono i responsabili dell’attività giovanile in Italia: giovedì, sotto la supervisione di Matteo Delpodio, Mario Tadini e Corrado Graglia, a Cherasco, nella macrozona 1 (Piemonte, Liguria e Val d’Aosta) si è finalmente disputata la prima gara del circuito under 14 Saranno Famosi. Con ottantotto giovani golfisti in campo, le disposizioni del distanziamento sociale sono state seguite alla lettera e, nonostante tutto, nonostante una premiazione particolare con zero assembramenti e festeggiamenti, i giovani erano comunque entusiasti di essere di nuovo in campo a gareggiare.

Leave A Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *