Greg Norman, quando la Squalo fa la figura del tonno

“Davvero non m’interessa cosa combina Tiger col golf…. Là fuori c’è una marea di giovani giocatori con un talento incredibile, probabilmente sono una dozzina, forse anche di più, che, se non sono uguali a Tiger, sono pure migliori e che sono in grado di portare il testimone del numero 1 nel mondo”.

Così parlò Zarathustra, pardon, Greg Norman, a proposito del recente ritorno in campo di Woods. E, in fondo, in un mondo di haters di professione, non mi stupisce che a gettare ulteriori, inutili gocce di veleno su quella che dovrebbe essere a tutti gli effetti una bella storia di rivincita umana e sportiva sia un tipino fino come lo Squalo, uno che, più che un ottimo golfista, si è sempre ritenuto la reincarnazione del Superuomo in terra.

Questo Squalo nietzschiano che parla e giudica dalla poltrona, incredibile a dirsi, è lo stesso che amava ripetere che “se si è seri circa il voler migliorare il proprio gioco, allora è necessario essere brutalmente onesti con se stessi”. Peccato lui non lo sia mai stato sufficientemente con se stesso, per avere il buon gusto di ricordarsi, o quanto meno di accorgersi, di essere stato svariate volte il protagonista di alcuni dei format golfistici che, lungi dal fargli indossare una giacca verde, gli hanno permesso di intascare l’Oscar solo per l’interpretazione del miglior perdente di lusso: “Come buttare un Major in 9 buche”, “Come cestinare un Masters già vinto”, “Come piangere sulla spalla del vincitore”, “Come stare a guardare mentre gli altri imbucano e tu no”, è solo una parte della sua filmografia d’antàn.

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Certo, caro Greg, la verità vera non esiste: esiste la mia, la tua, la loro, quella di Tiger. Epperò, quando non sai da che parte guardare, esistono i numeri a indicarti la strada giusta e, guarda caso, questi numeri sono impietosi nei tuoi confronti quando srotolano la serie dei suoi 14 Major vinti contro i tuoi 2. O quando raccontano i suoi 79 successi sul Pga Tour contro i tuoi 20.

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Perciò, caro Greg, sai che c’è? C’è che se è vero che ogni esperienza nasconde un’opportunità di riscatto, allora è anche vero che oggi Tiger ci sta provando senza averne veramente bisogno di quel riscatto, mentre tu, caro Greg, beh, tu il riscatto, quello che non sei mai riuscito a cucirti addosso in campo quando la  pressione cocente di un Masters da conquistare iniziava a bollirti i neuroni, ecco, quel riscatto lì, dovresti cominciare a cercarlo seriamente almeno da oggi, dopo questa ennesima figuraccia da tonno più che da squalo.

Comments

1 Comment
  1. posted by
    Bebi
    Feb 17, 2018 Reply

    Perfetto! Parole chiare e obiettive.

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