Il bastone chiuso? Il nuovo Santo Graal del golfista

Come si cambia: fino a poco tempo fa, un qualsiasi maschio swingatore del pianeta avrebbe preferito uscire a cena con Gemma di “Uomini e Donne” piuttosto che avere la faccia del bastone chiusa all’apice del proprio backswing.

Oggi, dopo che Brooks Koepka e Dustin Johnson, hanno preso a pallate il campo e il field nell’ultimo Major giocato, il bastone chiuso, quello con la faccia che guarda Dio dritto negli occhi lassù in cielo, pare essere divenuto il Santo Graal dello swing moderno.

Brooks Koepka

DJ, Brooks, Rahm, ma anche il segaligno Fitzpatrick, il boscaiolo Holmes: sono solo alcuni tra i pro della new generation che si distinguono per la posizione poco ortodossa del loro polso sinistro all’apice del backswing.

I vantaggi? Miglia assicurate in più dal tee e con i ferri. Perché? Perché il bastone chiuso all’apice torna all’appuntamento con la palla deloftato: un ferro 8, di base, all’impatto si trasforma in un ferro 6. Ma non solo: l’ultrasonica velocità di rotazione dei fianchi necessaria a riportare il ferro square sulla terra genera e aggiunge ulteriore velocità alla testa del bastone, sommando altre yard al carry dei colpi. E ancora: con i fianchi all’impatto con la palla necessariamente rigirati verso il bersaglio (se in quel frangente la media del Tour dell’apertura dell’angolo dei fianchi è di 40°, Dustino è a 60°), l’azione delle mani è per forza di cose meno accentuata, anzi, praticamente inesistente.

Dustin Johnson

Il primo a ipotizzare i vantaggi della faccia chiusa all’apice del backswing è stato Sean Foley: anni fa, analizzando i dati del Trackman, si accorse che una posizione del genere creava maggiore ripetitività rispetto a una  posizione neutra. Sostanzialmente, spiegava Foley, più si usano i fianchi, meno  le mani entrano in azione e dunque di conseguenza c’è una minore rotazione della faccia del bastone attraverso l’impatto con la pallina.

Ma in questo cambio di mentalità swingatoria c’è alle spalle anche un pizzico di tecnologia: da una parte gli shaft moderni hanno meno torsione rispetto a quelli del passato e dunque aiutano il giocatore a mantenere la faccia del bastone stabile anche se all’apice del back era chiusa. Tutto sta ovviamente a rigirarsi nella maniera corretta con i fianchi nel downswing. Inoltre le nuove palline non hanno più bisogno come un tempo della famosa manata all’impatto per guadagnare velocità alla partenza; oggi l’azione delle mani può (e deve) restare assolutamente neutra.

Problemi? Su tutti, sostanzialmente due: il primo, se la rotazione dei fianchi in fase di downswing non è sufficientemente rapida, i ganci-cielo a sinistra si sprecano; il secondo, l’eccessiva sollecitazione della schiena che potrebbe ridurre i tempi della carriera.

“Uno swing fluido e stilisticamente perfetto come quello di Adam Scott – sostiene Mario Tadini – sicuramente mette minor pressione sul fisico di un giocatore rispetto a quello di Dustin Johnson. Ma è anche vero che oggi è troppo presto per rischiare previsioni: la tendenza del bastone chiuso è appena iniziata, vedremo cosa succederà solo tra qualche anno”.

Nel frattempo, DJ & Co. se la godono, fregandosene della perfezione stilistica e pure della forza di gravità, che pare nulla possa contro le loro mitragliate dal tee. Morale: a osservare da vicino l’azione tecnica di questi campioni, “swing your swing” sembra essere il mantra che questa nuova generazione di fenomeni ci incita a provare. Al netto degli acciacchi, si intende.

Comments

1 Comment
  1. posted by
    Ric Gallazzi
    Dec 2, 2019 Reply

    Complimenti !
    Disamina perfetta. Aggiungerei che si sono “rassegnati” ad un potente fade.
    La palla parte dritta e, vista la violenza, cade solo alla fine un pelo a destra.
    Lo stance è un attimo aperto.
    Colpo ripetitivo che elimina come dici tu, il rischio latente del gancio con un polso così bowed.
    Altra cosa che mi sembra di notare è che restano esageratamente dietro la palla quasi avessero preso spunto dal Longest Drive Tour
    Un tal polso, agli antipodi del primo Faldo con Leadbetter (cupped), non aiuta sul secondo colpo, lacuna di Dustin.
    Utilizzare il power fade con ferri corti e trackman per un continuo check delle distanze, sembra averlo aiutato.
    Concordi?
    Grazie.

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