Il Desert Swing ci regala il ritorno di Rory

Diciamocelo: al netto della top ten della scorsa settimana registrata in Sudafrica dal nostro Renatino Paratore, non è che quest’inizio d’anno del circuito europeo sia stato tutto un fuoco d’artificio. Anzi.

In tutta onestà, Ormby, Smith, Frittelli, Sharma e Paisley, ovvero i nomi dei vincitori dei primi cinque tornei stagionali, non è che proprio scaldino i cuori degli aficionados: cioè, un bouquet più minimal di campioni era difficile da mettere insieme. E dunque, se questo è quello che ha passato il convento europeo, non è difficile immaginare i motivi per i quali, in una recente ricerca britannica di YouGov, il golf sia finito in cima alla lista degli sport più pallosi da seguire in televisione.

Fortunatamente per noi guardoni delle cose del green, da giovedì inizia il ricco Desert Swing, con due appuntamenti, uno in fila all’altro, da circoletto rosso: l’Abu Dhabi HSBC Championship e l’Omega Dubai Desert Classic.

In particolar modo, si segnala il ritorno in campo di Rory McRory, assente dalle vicende golfistiche dal mese di ottobre.

Il ricciolone nordirlandese si è preso una bella fetta di vacanza per cercare di rifiatare, ma soprattutto allo scopo di sistemare i problemi fisici e tecnici che lo hanno accompagnato nel corso del suo disgraziato 2017 sportivo.

Il risultato è stato che si è curato sì la costola malandrina che tanto lo ha fatto penare, ma che ha scoperto pure una minuscola aritmia cardiaca che dovrà tenere d’occhio. Niente di grave fortunatamente, ha comunque tenuto a precisare il buon Rory.

Ora dunque torna alle gare sull’onda degli unici risultati positivi della passata stagione: l’ottima media score registrata (69,68 colpi, secondo in Europa dietro solo a Sergione Garcia), la fantastica media score nei par 5 (4,45 colpi, con cui è il leader nella speciale classifica) e la devastante potenza del drive, con oltre 319 yards di media da tee.

Sul resto, soprattutto sul pianeta putt e wedge, il 2017 di Rory è stato da dimenticare. Come pure, da rivedere è l’atteggiamento mentale prodotto dal nordirlandese negli ultimi mesi di gare: un mix sfocato di disattenzione, insolenza e, a tratti, di svogliatezza, sul quale l’ex caddie JP aveva provato ad alzare il sipario, salvo poi ritrovarsi silurato in quattro e quattr’otto, come neppure un esodato della Fornero.

Inutile nascondersi dietro un dito: Rory riparte nella sua caccia alla giacca verde, l’unico dei 4 major che ancora latita nella sua bacheca, e lo fa rivoluzionando la sua programmazione. Riparte infatti da Abu Dhabi e poi da Dubai, ma soprattutto riparte dal “birdie” della foto in alto, nella speranza che il 2018 gliene porti tantissimi in dote.

 

 

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