Il golf di Rory appeso a una costola (e a troppi dorsali)

Da un infortunio all’altro.

Pare questo il tema delle ultime giornate: c’è chi recupera e dopo una lunga assenza torna finalmente in campo (Tiger Woods) e chi, invece, si deve accomodare in infermeria (Rory McIlroy) per qualche settimana di riposo assoluto.

E dunque, per un Tiger che remava sodo con tutto quello che aveva nel suo esordio stagionale a Torrey Pines, c’è chi –il nordirlandese- forse ha remato anche troppo in palestra durante l’inverno. Questa per lo meno è la teoria dell’analista di punta di Golf Channel, Brandel Chamblee, che ha puntato il dito contro quell’esagerata massa muscolare dei dorsali di Rory che avrebbe causato, a suo dire, la chiacchierata incrinatura della costola, la madre di ogni male di quest’inizio 2017.

Inutile dire che McIlroy non ci sta e ha in più occasioni smentito via social la teoria dell’ex giocatore di Tour, ora giornalista televisivo.

“In verità –sostiene Cristiano Cambi, preparatore atletico e fisioterapista specializzato nel golf- infortuni al torace di questo tipo esistono, anche se obiettivamente sono rari. Diciamo che hanno un’incidenza del 2-3% contro una percentuale del 26% legata a problematiche ai lombari, o del 20% per quanto riguarda i dolori collegati al polso, alla spalla e al ginocchio. E sì, i dorsali di Rory del 2017 sembrano molto, molto più gonfi rispetto a quelli della fine di stagione 2016”.

Quindi dietro l’incrinatura alla costola può davvero esserci una massa muscolare esagerata?

“Sì. All’impatto il golfista gioca totalmente in apnea, un motivo in più perché la compressione a cui è sottoposto il torace in un giocatore con una muscolatura sviluppata come Rory possa causare un problema alle costole”.

Ma perché allora gonfiarsi così tanto in così poco tempo?

“Perché un giocatore di tour ha due possibilità: o fa un lavoro molto pesante nel corso della off season che gli permetta di mettere su tanta massa per poi perderne un po’ nel corso della stagione senza per questo né perdere efficacia, né doversi caricare troppo nel corso dei tornei, oppure sceglie un lavoro più leggero ma più costante nel tempo. E Rory ha optato per la prima strada: infatti non a caso ha programmato una pausa invernale molto lunga”.

Ma che impatto avrà quest’infortunio di McIlroy nella sua rincorsa al Masters?

“Mah, secondo me il 6 aprile, ad Augusta, sarà fisicamente pronto. Meno gonfio sicuramente. E ancora meno pompato lo vedremo all’Open Championship”.

 

Leave A Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *