La ripartenza di Molinari è col turbo

Esistono campioni, più spesso uomini, le cui parole d’ordine sono disciplina ed ordine.

Esistono campioni, più spesso uomini, la cui etica professionale e la cui etica morale dovrebbero indurci alla fiducia e al rispetto a prescindere.

Esistono campioni, più spesso uomini, dinnanzi ai quali, prima di emettere una sentenza, sarebbe preferibile fare un passo indietro e restare in silenzio.

Francesco Molinari è uno di quei campioni e, soprattutto, uno di quegli uomini.

Di fronte alla sua personalissima e privatissima decisione di prendersi quasi un anno “sabbatico”, avrei dovuto, avrei potuto scrivere di più. Avrei dovuto, avrei potuto andare più a fondo dei perché e dei percome. Avrei dovuto e avrei potuto. Ma non l’ho fatto, anche se scavare, indagare, domandare, telefonare, interrogare e, infine, scrivere, dovrebbe essere il mio mestiere.

La verità però è che ci sono momenti in cui gli “avrei dovuto” e gli “avrei potuto” dovrebbero restare chiusi nei cassetti; la verità è che a volte dobbiamo smettere di analizzare il passato, smettere di pianificare il futuro, smettere di capire esattamente cosa succede e smettere di decidere esattamente cosa dobbiamo fare. La verità è che ci sono momenti in cui c’è solo da fidarsi e vedere cosa succede. E oggi succede che Francesco Molinari è rientrato in campo a La Quinta, all’American Express, nel suo quarto torneo della stagione 2020/2021. Non giocava da metà novembre, al Masters: fino ad allora, dal rientro, aveva collezionato 2 tagli mancati e un modesto 15° posto, con una media score di 70.3 colpi a giro.

Non aveva avuto tempo di ambientarsi e di allenarsi a dovere, aveva spiegato. Ma aveva anche aggiunto che l’obiettivo era tornare in forma per gennaio. E dunque eccolo, l’anno nuovo. Ed eccolo il Molinari targato 2021: dopo due ulteriori mesi di assenza, la sua ripartenza è iniziata domenica notte con un 8° posto all’American Express, con un punteggio di meno 14 e con una media score di 68,5, più di un colpo e mezzo in meno a giro di quanto aveva prodotto in precedenza.

Molto, moltissimo bene: quanta ebbrezza nel vedere la propria fiducia riposta nel campione e nell’uomo venire ripagata!

Ma a questo punto non posso fare a meno di chiedermi: se questa è la sua ripartenza, la nostra, in qualità di tifosi e appassionati, come dovrebbe essere?

La mia risposta è che dovrebbe essere con un miglior uso della fiducia e soprattutto delle parole, con un miglior alfabeto comunicativo, visto il dilagare sui social di scontri poco urbani e il ricorso continuo al cosiddetto hate speech indirizzato contro l’alfiere azzurro. Ma questi lunghi mesi di crisi golfistica e di assenza dai campi di Francesco mi hanno fatto capire anche un’altra cosa: quanta ebbrezza si provi nell’infangare un destino da campione che non ci spetta e, soprattutto, quanta e quale pochezza umana ci sia in giro.

Comments

1 Comment
  1. posted by
    Francesco Acampora
    Jan 25, 2021 Reply

    Brava. Condivido pienamente. I leoni della tastiera imperversano anche nel golf. Spesso sono 54 di handicap

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