Major: si cercano (e si trovano) le date alternative

In piena pandemia che sta colpendo duro in Europa e negli Stati Uniti, il Pga Tour si rimbocca le maniche e prova a gettare una prima, traballante bozza di calendario.
Secondo i soliti rumors dei bene informati, i dirigenti del circuito americano, insieme alla Pga of America e alla Usga, stanno cercando una collocazione per gli appuntamenti dei tre major (Masters, Pga Championship e US Open) che sono stati posticipati a data da destinarsi a causa del virus bastardo.

Liberatasi la settimana destinata al torneo olimpico, gli organizzatori del Pga Championship se la sono accaparrata immediatamente: così facendo, il torneo, precedentemente previsto per metà maggio, si dovrebbe tenere a San Francisco, ad Harding Park, dal 30 luglio al 2 agosto.

Per lo US Open, calendarizzato a Winged Foot (NY) a metà giugno, si ipotizza un probabile slittamento a ottobre.

Infine, il Masters: il torneo di Augusta potrebbe facilmente giocarsi a inizio novembre, grazie anche al clima mite della Georgia che permetterebbe di giocare senza grandi problematiche.

Resta da sciogliere (tra i tanti, a dire il vero) il nodo dell’Open Championship: la manifestazione dovrebbe tenersi al Royal St George, nel Kent, dal 16 luglio.

Dei 4 tornei del Grande Slam, a oggi The Open resta l’unico saldo nella sua data: dovesse precipitare la situazione epidemica nel Regno Unito, si pensa comunque di posticiparlo alla settimana destinata alla Ryder Cup, che così slitterebbe al 2021. In tal caso, l’Open Championship si disputerebbe dal 24 al 27 settembre.  

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