Scartabellando tra varie statistiche in previsione del Tour Championship di Atlanta, cioè dell’ultimo atto dei playoffs della FedEx, mi sono imbattuta in qualche numero interessante.
Il primo: negli ultimi 4 tornei disputati, quindi negli ultimi 16 giri ufficiali giocati, la media score di Dustin DJ Johnson è di…. 66.9 colpi! Un numero che noi comuni mortali dello swing non ci sogniamo di firmare sullo score neppure in 4 palle o in louisiana, e ho detto tutto…
E ancora: la driving distance media dei top 10 della classifica del tour americano è di 305 yards. Bene.
Tra questi benedetti primi 10, solo Collin Morikawa e Webb Simpson non passano le 300 yards col driver. Epperò Collin ha vinto il primo major 2020 (il Pga Championship) e Simpson è il leader della media score del Pga Tour con 68.8 colpi a giro. Il che mi fa pensare che nonostante tutti i vari Bryson deChambeau pompati del mondo, il golf resta ancora (fortunatamente) uno sport di atleti più che di culturisti. Che poi è come riconoscere nel 2020 che c’aveva ragione da vendere il signor Occam, quando nel XIV secolo teorizzava l’imperitura teoria del rasoio: “è futile fare con più mezzi ciò che si può fare con meno”. Insomma, il golf solido e non da circo Barnum è un po’ come i matrimoni: sono quelli mosci, quelli senza sforzo, quelli che durano di più.
Morale: per giocare meglio a golf (e per sopravivere indenni alle convivenze), bisogna prenderla con più filosofia…