Rasmus Hojgaard, il ragazzino che piacerebbe a Machiavelli

Machiavelli scriveva: “Molte se ne tentano, poche hanno il fine desiderato”.

Il cultore del Principe non conosceva però Rasmus Hojgaard, diciannovenne danese dal talento golfistico cristallino come l’acqua di Messner, che invero molte ne tenta e molte gli vanno pure a buon fine.

Per dire: domenica il ragazzino ha fatto suo lo UK Championship, sesto e ultimo appuntamento dello UK Swing dell’European Tour.

Tutto apparentemente nella norma, direte voi, se non fosse però che Rasmus, pur avendo solo 19 anni compiuti a marzo, ha già vinto due titoli sul circuito del Vecchio Continente (a dicembre 2019 aveva conquistato il primo titolo a Mauritius battendo Paratore al playoff) su 12 tornei giocati in totale.

Rasmus Hojgaard

Una bella media, non c’è che dire. Come pure sono belle le sue medie in campo, con 325 yards dal tee e oltre il 71% dei green presi nei colpi regolamentari.

Uno swing che è una macchina da guerra, insomma.

E ancora: ha vinto il suo primo titolo sullo European Tour dopo solo 5 partenze, avendo conquistato la carta per il circuito alla Qualifying School 2019 giusto qualche settimana prima.

Oggi Rasmus se la viaggia in 4° piazza nella Race to Dubai, intorno alla 60sima posizione del World Ranking (Chiccuzzo è 50simo NdR) e, grazie a un’infilata consecutiva di top 6 sullo European Tour (2°, 6°, 3° e 1°) ha bellamente staccato il biglietto per il prossimo US Open di metà settembre.

Che dire? Ancora un’ultima cosa: nei campionati del mondo a squadre del 2018, torneo dove giocavano pure tipini fini come Hovland, Morikawa e Min Woo Lee, il nostro Rasmus, con un giro finale in 67 (-6) aveva fatto vincere per la prima volta il titolo alla Cenerentola Danimarca, grazie ai suoi birdie alla 16 e soprattutto alla 18. Eh sì, perché in quell’edizione, il suo team bruciò di un solo colpo quello monstre degli Stati Uniti che aveva il major winner Collin Morikawa in campo a battagliare.

Ora: se è vero che una società si misura da ciò che succede a chi non conta nulla, un campione si misura invece da ciò che fa accadere quando tutto conta. E, quando tutto intorno va veloce come il suo driver, Rasmus fa accadere moltissime cose, spesso bellissime.

Occhio a questo ragazzino.

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