Sì alle virgole, no alle gare

Dal 22 maggio al 14 giugno, la FIG ha reso noto che, pur in assenza di gare come stabilito da DPCM, sarà però permessa “la pratica del golf a livello amatoriale valida ai fini della gestione dell’handicap attraverso l’adozione del sistema dell’Extra Day Score, in via eccezionale e per l’attuale emergenza”.

Tradotto: ci si potrà alzare o abbassare di qualche virgola il proprio handicap, segnando il proprio score nel corso di una qualsiasi normale giornata di pratica su 9 o 18 buche (come avviene normalmente in buona parte del mondo), mentre resta inalterato l’obbligo di non organizzare gare che prevedano un ranking o classifica tra tutti quelli scesi in campo con lo score in tasca.

Detto ancora più semplicemente: sì lo score valido per l’handicap, no la gara.

Dal 22 maggio, dunque, l’Extra Day Score, che era già stato codificato in passato per la fascia degli handicap più alti, diventa accessibile a tutti, anche se, vista la sospensione di determinate regole e la presenza di certe situazioni legate all’emergenza covid (es.: paletti gialli/rossi inamovibili, bunker non rastrellati, tazze delle buche sollevate ecc) richiederà al più presto direttive sportive chiare da parte del Settore Tecnico federale.

Ciò non toglie, però, che i circoli abbiano la necessità impellente, dopo aver riaperto, di iniziare finalmente a incassare, cercando la possibilità di riuscirci anche sul filo del rasoio delle interpretazioni: in questo senso, molti dei club hanno intravisto nella comunicazione federale la possibilità di chiedere una minima tassa di iscrizione a chi volesse tenere valido il proprio score: “Essendo società senza fini di lucro -fanno sapere da molte segreterie- i club non hanno ricchezze provenienti dal passato a cui attingere in questo momento di difficoltà, per cui devono provare a ricreare la cassa, ma in ogni caso si devono muovere solo se supportati da pareri legali”.

Altri segretari e direttori di club, soprattutto di quelli più blasonati, temono invece che con l’applicazione dell’EDS fino al 14 giugno ci sia una maggior confusione tra i soci e qualche grattacapo in più da dover gestire, anche se, sottolineano “in una giornata con 100 golfisti in campo, quelli interessati a marcare lo score pur in assenza di un premio potrebbero essere una quindicina al massimo”.

Per tutti comunque resta fondamentale poter ricominciare al più presto con l’organizzazione delle gare vere e proprie, al fine di poter fare finalmente cassa: tutti si dicono speranzosi circa un re-start dopo metà giugno, magari in contemporanea con l’eventuale ripresa del campionato di calcio; altri, soprattutto quelli in carica presso i club più turistici del nord, incrociano le dita per la riapertura delle frontiere senza obbligo di quarantena a partire dal 3 giugno. Significherebbe sperare di poter recuperare una piccola quota di green fees stranieri, grazie soprattutto all’eventuale arrivo di golfisti tedeschi, sempre molto numerosi da quelle parti.

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