Un consiglio per Matt Wallace: cresci.

La grande divisione dell’umanità, si sa, è tra una maggioranza di imbecilli e una minoranza un po’ meno imbecille.

All’interno della maggioranza più imbecille, vi sono i golfisti poco equipaggiati di cervello: sono quelli che si incazzano a bomba, quelli che lanciano i bastoni, quelli che i bastoni li rompono pure, quelli che rubano sui droppaggi e sui punteggi, quelli che non è mai colpa loro, e, non ultimi, quelli che se la prendono col caddie. Che poi questi ultimi sono pure i peggiori della lista, a mio avviso. Perché prendersela col caddie, è come il essere un bomber che se la prende col mister se sbaglia il rigore.

Ora: di quest’ultima parte dell’umanità varia e avariata fa parte anche Matt Wallace, l’attuale numero 1 della Race to Dubai, nonché vincitore di 4 tornei dell’European Tour.

Matt Wallace

La scorsa settimana, il buon Matt è stato ripreso in campo e poi nell’internet da una marea di fan rimasti esterrefatti dinnanzi al trattamento che l’inglesone ha riservato al caddie ogni qual volta la sua palla non atterrava esattamente nel francobollo di green che aveva individuato.

La stessa sceneggiata era già accaduta al British Masters e poi allo US Open, tanto che Wallace, dopo qualche critica pugnace riservatagli dai giornali anglosassoni, aveva fatto mea culpa e giurato e spergiurato che d’ora innanzi si sarebbe preso la responsabilità dell’esito dei propri ferri, senza addossare la colpa degli eventuali errori a nessun altro. 

È trascorsa una settimana e… Marameo: a Monaco di Baviera, il suo caddie è stato di nuovo oggetto di ripetute rimostranze poco piacevoli non solo da subire, ma persino da vedere in tv.

Che dire? Che quando queste persone ti urlano in faccia che non sei abbastanza, lo fanno perché non sanno come ottenere quello che vogliono e reagiscono nel modo più meschino possibile. E che invece l’unico modo per ottenere quello che vogliono sarebbe crescere, una volta per tutte. Perché questo significa crescere: contare su te stesso, senza avere più nessuno accanto che ti possa giurare che andrà tutto bene.

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