10 cose che non sapete della settimana appena trascorsa

  • Patrick Reed ha vinto il WGC Mexico Championship nonostante abbia avuto le peggiori statistiche dal tee degli ultimi 628 tornei del Pga Tour. Però ha letteralmente bruciato la buca: con le 45 volte con cui ha segnato 1 solo putt sul green, in Messico ha stabilito un nuovo record per un vincitore di un torneo americano. Il che conferma il vecchio detto: conta quanto fai, non come lo fai.
  • Viktor Hovland ha vinto invece a Porto Rico il torneo del Pga Tour che si giocava in contemporanea al WGC. Diventa il primo norvegese della storia non solo ad aver centrato il titolo allo US Amateur, ma anche il primo norvegese a vincere un titolo sul circuito a stelle e strisce (Ps Hovland nel 2017 aveva perso il titolo europeo individuale al play off contro il nostro Luca Cianchetti).
  • E grazie a Viktor, la Norvegia è diventata il secondo paese, dopo il Cile, ad aver conquistato una gara del Pga Tour per la prima volta.
  • Veniamo a Rory McIlroy, che in Messico è terminato quinto. Bene: dal successo della finale FedEx di Atlanta di fine agosto, Rory non è mai uscito dai top 5 in tutte le gare che ha disputato. E ancora: negli ultimi 20 giri giocati, ha segnato 18 round nei 60 colpi e solo 2 nei 70…. WOW!
  • Al contrario di Rory, gli ultimi 19 score di Chiccuzzo Molinari ci dicono che il giocatore azzurro è andato nei 60 colpi solo 4 volte. Però il weekend messicano giocato in 71 70 ha mostrato qualche segno di progresso nel gioco del torinese, che sta puntando ad arrivare al top della forma a partire da metà marzo.
  • Questa settimana segna la 98sima in carriera per Rory da numero 1 del mondo. Già la scorsa settimana aveva staccato Faldo come europeo con più giorni sul trono mondiale, ma adesso ha allungato ulteriormente.
  • Jon Rahm: in Messico, nel terzo giro del torneo, ha segnato con 61 il record del percorso e ha messo a segno anche una hole in one alla 17. Ma non solo: sempre nel terzo giro, la media score ai par 3 dello spagnolo era di… 1,75 colpi… WOW!
  • Bryson DeChambeau: l’americano si era chiuso in palestra da ottobre a dicembre per prendere peso e guadagnare massa al fine di scagliare più lunga la palla dal tee. Anche se per ora è a secco di successi (in America non vince dal 2018), ha però centrato l’obiettivo: rispetto alla scorsa stagione, la media di Bryson col driver è passata infatti dalle 302 yard del 2018/2019, alle 314 del 2019/2020. Koepka chi?
  • A proposito di Brooks: l’americano, ex numero 1 del mondo, è sceso ulteriormente nel World Ranking, superato anche da Rahm, ora secondo. In questo momento, dunque Koepka  è terzo. Molinari è assestato invece al numero 26.
  • Un’ultima cosa: la vittoria del 22enne Hovland è figlia anche e soprattutto del programma atletico legato indissolubilmente al golf messo a punto dalla Federazione norvegese. Lì i ragazzi crescono sin da piccoli con una mentalità multisport: praticano discipline diverse prima di concentrarsi esclusivamente sullo swing. Non solo: la preparazione atletica per il golf fa parte di un programma di crescita sportiva spalmato sul lungo periodo. Da noi ho la sensazione che per i giovani e giovanissimi si sia troppo concentrati sul risultato immediato.

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