1) Frullare per aria i bastoni. Con i tricipiti budinosi che ti ritrovi, rischi di lanciarti il ferro 7 direttamente sul malleolo sinistro.

2) Indossare shorts davvero short. Dopo i 40 la parola d’ordine è: coprire, coprire, coprire (e lasciare fare all’immaginazione tutto lo sporco lavoro).

3) Allungare il backswing. Quando allunghi gli orli, si accorcia lo swing. È la prima legge dell’invecchiamento golfistico: non c’è modo di scamparla.

4) Indossare un berretto alla Riccardino Fowler. Il rischio di sembrare un bidet (con braccia budinose) è dietro l’angolo.

5) Giocare con una bandana colorata in testa. Dopo i 40 non fa hippie. Non fa pirata. Fa solo pirla.

6) Cambiarti le scarpe nel parcheggio. Il rischio “fuoriuscita di cabaret di ernie” è altissimo. Meglio sedersi comodamente sulla panca dello spogliatoio.

7) Pensare di overdrivare il figlio tredicenne lungo, segaligno e brufoloso del tuo amico di partita. Tu sarai grande e grosso (soprattutto grosso), ma lui swinga. E cavolo, se swinga quel piccolo bastardo.

8) Completare 18 buche senza una sosta alla toilette. Chiamasi “richiamo della prostata”.

9) Credere di poter imparare a leggere le pendenze. Se per 40 anni non ti son bastati gli occhi fissi in green per capirci qualcosa, non saranno due dita alla Adam Scott a risolverti il problema.

10) Cambiare il grip. Se pure Dustin Johnson gioca con un’impugnatura che “vabbè lasciamo perdere”, perché dovresti provarci tu? Semmai cambia i grip. Nel senso di comprarne di nuovi, finalmente.