i 10 neurolabili top tra i golfisti

Sono quelli che quando ti si levano di torno, ti fanno scoprire quanto è bello giocare a golf:

  • quelli del buco in sacca: da bordo green, col sand in mano, possono coprire indifferentemente distanze che variano dai 3 ai 120 metri, ma sostengono che se non giocano il loro hcp 20 dai tempi del Pleistocene è perché hanno un 52° e un 56°, ma non un 54°. Più che un buco in sacca, hanno una voragine tra i neuroni;
  • quelli che vanno avanti: a piedi, col carrello, con la sacca in spalla o sul cart, la cosa non cambia: loro devono andare. E lo devono fare proprio mentre tu stai ancora tirando il tee shot. Ti addressi, fai il backswing e li vedi con la coda dell’occhio mentre vanno. Dove vadano, non lo sai; a fan@@@o, è quello che gli auguri;
  • quelli che misurano da bordo green: sono quelli che, manco fossero Rommel in mezzo al deserto, estraggono il puntatore laser anche da 3 metri dalla bandiera. L’approccio è una questione di misura, dicono, ma pure la misura della tua inca@@atura non ce la scordiamo;
  • quelli col cellulare acceso in campo: hanno sempre una qualche emergenza (l’allarme in casa, l’amante nevrotica, il cane con la diarrea, la gatta sul tetto che scotta….) e un trillo pronto per il backswing di chiunque. All’ennesimo squillo, ti ritrovi a sognare che li chiami Maria de Filippi con posta per loro. Sì, con una raccomandata dell’agenzia delle entrate;
  • quelli che strozzano il grip: lo stringono così stretto, ma così stretto, che li guardi e non puoi fare a meno di pensare che per svitare la Moka di casa loro probabilmente non basta Hulk in modalità verde pisello;
  • quelli che marcano da 10 centimetri: e poi, rimessa giù la pallina, ti dicono pure “provo a finire”. E poi, non contenti, ti spiegano che fanno così, perché in green hanno le farfalle nello stomaco, ma tu stai già augurando loro il verme solitario;
  • quelli che controllano dove mirano: sono quelli che mentre sono addressati, all’improvviso, poggiano il bastone sulla linea dei propri fianchi, notano che lo stesso bastone punta una decina di metri a sinistra del bersaglio e allora si spostano a mirare in sicurezza verso destra. Essere precisi è bello, ma pure una lezione di geometria, ogni tanto, non ce la scordiamo;
  • quelli che non la tirano mai su: stableford, louisiana, 4 palle, poco importa. Loro giocano imperterriti e agguerriti fino allo sfinimento. Mio, vostro e di tutti gli altri;
  • quelli che il lunedì è meglio: giocano così male, ma così male, e si lamentano così tanto, ma così tanto, che non vedi l’ora che sia tempo di tornare in ufficio;
  • quelle che non giocano con te perché, dicono, sei troppo lunga: mejo.

 

 

 

Comments

1 Comment
  1. posted by
    Fabrizio
    Feb 25, 2020 Reply

    1 Se fossi come il primo, starei a casa.
    2 È per questo che gioco sempre coi soliti amici.
    3 uso ogni tanto la app del telefonino, nei campi che non conosco. Nei soliti vado a memoria.
    4 quelli li compatisco. Io lo spengo, quando so che c’è un problema dopo le prime nove mi interesso. Se il problema è grace, non gioco.
    5 se è una donna, la sopporto
    6 il neurolabile incontrollato
    7 di solito sono geometri o ingegneri
    8 cazzo ma il green fee l’ho pagato
    9 gioco tutti i lunedì, ma i rompicoglioni sono così tutta la settimana
    10 qui mi astengo si parla al femminile

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