- La M.I. odia il Masters perché il verde è il colore d’obbligo ad Augusta e lei sopporta la vista del verde solo sui dollari, si sa;
- La M.I. odia il Masters perché nei suoi giorni fatti di niente non comprende come possano esistere attimi golfistici fatti di tutto;
- La M.I. odia il Masters perché ogni anno sente che hanno dato una ritoccatina ad Augusta e lei però non sa questa benedetta Augusta da quale chirurgo sia andata;
- La M.I. odia il Masters, perché la vitalità fisica e l’emozionalità isterica del pubblico e dei giocatori mal si conciliano coi suoi occhi persi nella fissità eterna del botox;
- La M.I. odia il Masters perché nei giorni del torneo si sente sola come una particella di sodio: tutti i suoi amichetti guardano il torneo e le danno buca per ogni cenacenettacompleannoburraco che lei invariabilmente propone;
- La M.I. odia il Masters, perché ha provato a comprare il biglietto per il torneo ma per la prima volta in vita sua le hanno rifiutato la Centurion. E non se ne dà pace;
- La M.I. odia il Masters perché se tutti lo guardano, vuol dire che è come Sanremo: nazional-popolare. E lei, si sa, si tiene alla larga da tutto ciò che per sua definizione non è superluxury;
- La M.I. odia il Masters perché è una finta snob che un look sbagliato mette sempre di malumore. E Dio solo sa come faccia quel golfista a indossare quell’orribile giacca verde;
- La M.I. odia il Masters perché quelle stronze della Cicci e della Betty le hanno assicurato che loro hanno ricevuto l’invito per giocare, ma lei no e quindi si sente trattata come un Paria;
- La M.I. odia il Masters perché lo sa che poi arrivano le cagate di The Bogey Blonde a rovinarle la giornata