2 febbraio 1949, il giorno che ha cambiato la vita di Ben Hogan

Il 2 febbraio del 1949, 69 anni fa, in una nebbiosa notte texana, Ben Hogan rimase vittima di un terribile incidente stradale. Nei pressi de El Paso, la sua auto si schiantò contro un pullman della Greyhound comparso all’improvviso.

Nel tentativo di salvare la vita alla moglie Valerie che gli sedeva accanto, Hogan si gettò sulle gambe della donna, finendo con lo spezzarsi il bacino, una caviglia, una vertebra, alcune costole e col perdere moltissimo sangue.

 

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Un chirurgo fu trasportato d’urgenza in Texas da New Orleans con un volo della Us Air Force perché operasse il grande campione: si temeva per la sua vita. Ma non solo: molti erano convinti che Hogan non avrebbe camminato mai più, figuriamoci se si poteva sperare che avrebbe nuovamente swingato un bastone da golf.

Sedici mesi più tardi, l’11 giugno del 1950 Ben Hogan vinse quello che è stato definito “il miracolo di Merion”, ovvero il suo secondo titolo dello Us Open (ne conquistò 4 in totale), tirando l’iconico ferro 1 alla 18 (vd. foto in apertura).

Con 36 buche in programma alla domenica, Hogan arrivò esausto alla fine della giornata, quasi impossibilitato a camminare per i dolori alle gambe, ma nonostante tutto, riuscì a restare fluido e in perfetta coordinazione per quell’ultimo colpo al green, che gli permise di agganciare il play off poi vinto.

Ancora oggi, questo successo è considerato il più grande ritorno nella storia dello sport.

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