Buon Natale a…

Buon Natale ad Adam Scott, tornato domenica alla vittoria in Australia, perché così facendo ci ha ricordato che gli imprevisti della vita –e 3 anni senza successi nonostante il talento colossale lo sono- sono fatti per regalarci momenti inaspettati di felicità;

Buon Natale a Suzann Pettersen, che imbucando il putt per la vittoria europea in Solheim Cup e ritirandosi subito dopo, è riuscita a dare un’immagine pittorica a ciò che accadeva in quel momento. E quando questo succede, il mondo, per qualche magico istante, diventa più colorato, più bello e ovviamente, più sorprendente;

Buon Natale a Bryson DeChambeau, che, in un mondo omologato che vive di conformismi indotti, protegge il più possibile la propria libertà di esprimere la sua personalità;

Buon Natale a Lee Westwood, il quale, dopo 16 anni di fantastica carriera, quando in ogni intervista gli ricordano come non abbia mai vinto un Major, lui risponde con quel giusto tocco di ironia e leggerezza, dimostrando a tutti che a uscire dall’ambito dell’orgoglio ferito, si vive molto meglio;

Buon Natale a Francesco Molinari, che, grazie al nuovo sponsor, il 24 e il 25 dicembre brinderà coi vini Pasqua. Ma si sa, lui è sempre avanti…

Buon Natale a tutti quei piccoli golfisti (e sono tanti), che, dopo un brutto score, non possono permettersi di mostrarsi deboli a casa senza provocare in risposta una certa qual dose di cattiveria;

Buon Natale a tutti quelli (moltissimi) che hanno lo swing stabile come i pomodori sulla bruschetta, ma che non perdono occasione per darti un consiglio al campo pratica;

Buon Natale ai segretari e ai direttori di circolo, ai volontari, agli operai del campo, tutta gente che noi neurogolfisti trattiamo spesso come fossero irrilevanti. E invece sono quelli che col loro lavoro ci permettono la fortuna di giocare ogni giorno;

Buon Natale a tutti noi, che viviamo correndo e sgomitando, eternamente insoddisfatti di ciò che abbiamo e per ciò che siamo, ma che appena possiamo, molliamo tutto e voliamo al golf a respirare;

infine, Buon Natale a me, che, cieca alla maggior parte delle cose che gli altri vedono e sorda a ciò che dicono o scrivono, sono divenuta in età adulta quel che sognavo di essere verso la fine dell’infanzia.

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