Caro Rickie Fowler, dacci oggi la nostra favola quotidiana

È uno strano sabato di golf, questo.

DJ è in testa sul Pga Tour e immancabilmente Paulina pubblica una foto osé, ma nessuno se li fila; mancano cinque giorni allo US Open di Shinnecock (uno dei percorsi più strepitosi del globo verde), ma non esistono ancora le classiche previsioni nevrotiche da algoritmo americano sul nome del vincitore; Tiger è già arrivato a bordo del suo yacht Privacy (e infatti non si nota….) e ovviamente è lì a fare su e giù per il campo, ma non esistono né immagini, né commenti.

Oggi di ‘sta roba qua e di molto altro ancora, fregacavoli a nessuno.

Tutti i guardoni delle cose del green hanno il volto girato da un’altra parte: il mondo dell’internet golfistico si è fermato sulle pagine Instagram di Riccardino Fowler e di Allison Stokke per far loro gli auguri per il fidanzamento. Cioè, roba che Herry e Meghan, levateve proprio.

Ok, la location della proposta d’amore è romantica abbestia: lui in ginocchio davanti a lei su una spiaggia infinita; ok, lui è un figomondiale e manco lei scherza; ok, sono due atleti olimpici; ok, lui è stato per anni lo scapolone d’oro del gruppo; ok tutto, ma… Ma, davanti al vissero felici e contenti, il mondo globalizzato del 2018 si inchioda ancora, come manco un semaforo rotto all’incrocio sotto casa riuscirebbe a fare col traffico isterico dell’ora di punta.

Questa è la verità: tutti vogliamo la favola. Tutti desideriamo l’happy ending.

Siamo così ossessionati dal riuscire a controllare la nostra vita, dal riuscire a indirizzarla verso la fiaba che ci siamo scelti, che quando qualcuno di noi pare mettere le briglie alla propria esistenza e lanciarla al galoppo verso chissà quali traguardi, restiamo tutti ipnotizzati. Perché, anche se su Instagram fingiamo di tenere per le palle i nostri giorni quotidiani, lo sappiamo bene: al netto dei filtri tarocchi, la vita che abbiamo non è perfetta e non c’è neppure molto che possiamo fare per tenerla sotto scacco.

Non possiamo sceglierci la famiglia, non possiamo disegnarci il compagno ideale e, soprattutto, non possiamo certamente forzare l’amore.

Eppure ci proviamo. Ogni giorno. E invece di provarci e di dar la caccia all’amore con la A maiuscola, dovremmo imparare a sforzarci di indirizzare meglio le nostre energie. Dovremmo dar la caccia ai nostri progetti. Ai nostri traguardi. Alla nostra realizzazione. Ai nostri sogni. Ma, soprattutto, a quei comportamenti che ci permetterebbero di diventare quella persona migliore che in cuor nostro desideriamo essere.

Non è l’amore che bisogna inseguire. E non è neppure il controllo che ci può liberare dal senso d’ansia che ci attanaglia. Ma è l’attitudine nei confronti della vita che conta. E se la troviamo, allora anche l’amore ci verrà incontro. Sembrerà farlo per caso, quando invece sarà stato lui a venirci a stanare prepotente, per insegnarci una volta per tutte che le favole d’amore non finiscono con un “vissero felici e contenti”. Nossignore. Le favole d’amore non finiscono proprio.

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