Chimenti: forse due Open nel 2017

Impegnato nel suo personalissimo “Giro d’Italia” in vista della tornata elettorale federale del prossimo ottobre, Franco Chimenti ha parlato venerdì mattina davanti ai presidenti liguri convenuti al Golf Rapallo per la presentazione del progetto Golf Pass Liguria.

Le prime parole del Professore sono state di cauto ottimismo per il timido “più” registrato in questi ultimi giorni circa il numero dei tesseramenti: “Finalmente –ha dichiarato il presidente federale- assistiamo dopo tanti anni a un primo blocco dell’emorragia dei golfisti italiani. Ovviamente non posso non pensare che sia dovuto all’arrivo della Ryder a Roma nel 2022”.

 

A proposito di Ryder Cup, si è molto discusso ultimamente, soprattutto in ambienti del Tour, delle garanzie economiche governative necessarie a supportare il progetto…

“E’ vero: proprio oggi, 22 luglio, scade il termine ultimo da parte del circuito europeo per la presentazione delle assicurazioni economiche di Renzi a Roma 2022. Ecco: voglio rassicurare tutti. I documenti con le firme governative necessarie stanno arrivando in queste ore negli uffici di Roma e saranno subito inviate in Inghilterra. Solo pochi giorni fa il premier, mentre si rammaricava per le grandi difficoltà che l’iter di Roma Olimpica sta incontrando, si è però rallegrato per la presenza della Ryder Cup nella Capitale. Ed è questo il salto di qualità che il golf ha fatto negli ultimi mesi nel nostro Paese: quello di ottenere per la prima volta l’appoggio della politica”.

 

Però se la politica l’appoggia, meno appoggio si è avuto dai nostri giocatori di punta in vista di Rio 2016…

“Diciamo che i golfisti hanno avuto un atteggiamento che definirei indegno nei confronti dell’Olimpiade: forse sono troppo abituati a giocare per un premio in denaro, o forse hanno qualcos’altro da tutelare. Non lo so. So solo che la Federazione Internazionale non ha mosso un dito di fronte a questo scempio e me ne dispiaccio. E so anche che purtroppo il nostro giocatore più importante si è defilato, ma grazie a Dio Manassero, che sta tornando in grandissima forma, prenderà il suo posto e insieme a Bertasio saprà portare il golf nelle case di tutti gli italiani”.

 

Il golf rischia di uscire dalle prossime Olimpiadi?

“No, non direi, anche se è innegabile che abbia fatto una pessima figura. Mi conforta però sapere che Tokyo, prossima sede dei Giochi, ha preteso con forza che il golf continui a essere presente tra le discipline a cinque cerchi”.

 

Nel frattempo si parla di un secondo torneo da noi nel 2017 oltre all’Italian Open…

“Stiamo valutando la fattibilità della cosa insieme al Tour. Siccome dall’Inghilterra ci hanno chiesto di ridurre il montepremi del nostro Open da 7 milioni di euro come era stato precedentemente concordato a 7 milioni di dollari, avremmo un risparmio di circa 700 mila euro. Questi soldi, insieme a 800 mila euro che metterebbe lo stesso Tour, concorrerebbero a formare un montepremi da 1,5 milioni di euro per un secondo torneo in Italia da disputarsi a maggio. Vedremo”.

 

A proposito di Italian Open, si parlava di un grande advisor interessato a gestire le sponsorizzazioni…

“Credo lei si riferisca a Infront. Sì, è vero: ci ha fatto una proposta per tutti gli anni a partire dal 2017 al 2027. Ma non è l’unico: proprio stamattina abbiamo ricevuto proposte di sponsorizzazioni non immaginabili fino a poco tempo fa. Per cui le stiamo valutando tutte”.

 

Cosa resta da fare, dunque?

“tante cose, ancora, ma per ora chiedo una sola cosa ai club: che, per valorizzare e rispettare il nostro Italian Open, a partire dal 2017 non organizzino gare e garette in contemporanea al nostro maggior torneo di casa”.

 

 

 

 

 

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