Hole in one: che figata colossale!

Volevo ringraziarvi uno a uno (e siete più di 700!) per la valanga di Like facebookiani che mi avete regalato per la prima (e probabilmente ultima) hole in one della vita: è stata una figata colossale! Anzi, è stata una gioiah tale che domenica sera mi son pure dovuta calare una dose massiccia di goccine per riuscire a prendere sonno: una vera golfista neurolabile si riconosce in queste occasioni e io, modestamente, la nacqui.
Desideravo poi ringraziare in particolar modo Renato Paratore che, nonostante gli score stellari e i successi mondiali, ha appoggiato il suo Like pesantissimo al post delirante di una swingatrice da week end in overdose da botta di culo golfistica come la sottoscritta: baby, sei davvero un grande (ma io già lo avevo intuito) e mi hai fatto un regalo che neppure Brad Pitt in persona, guarda!
Poi che dire, ancora? Beh, che tutti questi complimenti ricevuti mi hanno fatto capire una cosa: che in questo atomo di male golfistico nel quale tutti sopravviviamo alla meno peggio tra top e flappe, ganci e slice, ogni tanto qualcuno di noi riesce ad alzare il capino dall’ostacolo d’acqua melmosa nel quale invece è solito affogare. Ed è proprio in quel momento di rivincita personale che universalmente a ciascuno di noi pare di sentire una vocina in testa che sussurra: “allora si può fare!”.
Sì, raga, si può fare: mai perdere la speranza!

http://https://www.youtube.com/watch?v=EdyhDywdqb4

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