Ian Poulter, sono un vecchio classico sempre di moda

Fa impressione, davvero.

Fa impressione conoscere a Gardagolf un Ian Poulter in versione relax e non col mood acceso da leone affamato di Ryder Cup.

L’uomo è sagace, divertente, autoironico, pieno di passione, e con l’occhio sempre vigile. È attento, Ian. Attento alle domande, attento alle risposte, ma, come sul campo da golf, non si tira indietro: ragiona un attimo e poi ti dà quello che volevi. Un punto di vista.

“Manco dall’Italia da tanti anni, troppi. L’ultima volta che ho giocato qui era il 2004: quattordici anni fa. Eppure qui ho costruito la mia carriera, con due successi nell’Italian Open, a Is Molas, la mia prima vittoria sul Tour, e all’Olgiata, a Roma. E sono già passati 14 anni”.

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Ian Poulter con il suo team della Rolex pro-am di Gardagolf

In cosa sei cambiato rispetto ad allora?

Ho più rughe. Ho più capelli grigi. Sono più vecchio, eppure mi sento un golfista migliore: sono più forte mentalmente. Ma allo stesso tempo sono riuscito a mantenermi fresco, giovane nel cuore e sento che ho ancora moltissimo da dare”.

Il segreto sta forse anche nel sapersi ritagliare del tempo libero, tra un colpo e l’altro? 

“Guarda, arrivo giusto da un paio di giorni a Maranello, dove sono stato alla Ferrari in compagnia di un mio amico, Tom Hartley. Siamo arrivati alle tre di notte, ma la mia camera d’albergo dava direttamente sulla fabbrica delle Rosse. E poi i giorni dopo sono stati tutti dedicati alle auto, alle carrozzerie e allo shopping. Ho visto l’auto più incredibile della mia vita: una Ferrari degli anni ’60. Un gioiello, ma troppo cara per le mie tasche. Però mi sono consolato, perché sono arrivato a Gardagolf a bordo di una Rossa…”

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La vista della stanza d’albergo a Maranello di Ian Poulter

Che modello? 

“Un GTC4 Lusso. 4 posti, spazio per la sacca e le valigie. Perfetta. Me l’hanno prestata a Maranello, poi arrivo qui, vedo il lago di Garda e, niente, era tutto perfetto.”

Se dovessi pensare a qualcosa che il tuo golf ha in comune con la Ferrari, cosa sarebbe? 

“Ah, beh, è difficile. Direi la velocità. Ho uno swing rapido. Certo non veloce come una Rossa, ma insomma. E poi, sai che c’è? A casa ho una Ferrari cha ha 15 anni, ma che, nonostante tutto, è uno spettacolo da guardare. Ecco io sono come quell’auto: un grande classico che non invecchia mai”.

Cos’altro ti piace dell’Italia, al netto di Maranello? 

“Ah, beh, il caffè: qui è fantastico!”

E del campo di Gardagolf, che mi dici? 

“Che la chiave per vincere qui sarà la pazienza. E un buon putt. Per il resto, in gara penserò solo a divertirmi e a giocare all’attacco.”

Ok, Ryder Cup mood acceso.

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