Il pagellone di Bahamas

10 al 2018. Vabbè, raga, che ve lo dico a fa’? Babbo Natale quest’anno per noi golfisti è arrivato in grande anticipo e non ci ha certo deluso. Anzi. Ci ha portato in dono un rinato Tigerone, che, se resterà fisicamente così come lo abbiamo visto a Bahamas, ci servirà su un piatto d’argento un anno stellare di golf. Stay tuned!

2 alla regia americana. Uno strazio sfinterico, che, se non altro, ha avuto il merito di farmi appendere due palle ulteriori all’albero di Natale: quelle che mi son cresciute durante le dirette.

10 a quello che abbiamo visto di Tiger. Il fisico pare ok, lo swing sincronizzato, il putt calibrato. Ma ciò che più colpisce e lascia molto ben sperare in questo feuielleton sportivo è l’attitudine mentale del nostro Lazzaro golfistico: 301 giorni dopo l’ultimo score ufficiale, Tiger ha dimostrato di non aver perso la capacità di restare focalizzato, di macinare gioco in condizioni avverse e di stringere i denti quando le cose non funzionano. I tornei si vincono tenendo botta alla mala sorte, non assecondando la fortuna.

10 e lode a Mr Hero. È quel milionario indiano produttore di motorette, che sponsorizza Woods e il torneo appena conclusosi ad Albany. È presidente, amministratore delegato e direttore generale del gruppo Hero. Cioè, è un tipo uno e trino. Nemmeno Tiger, che pure tra quelli che conosciamo è colui il quale più si avvicina a Dio, c’è mai riuscito.

5 a Justin Thomas. Ha iniziato la settimana a Bahamas carico come un melone per essere stato sorteggiato con Tigerone nel primo giro del torneo. Aveva promesso che gli avrebbe fatto mangiare la polvere. È finito un colpo dietro. Ma si ha come la sensazione che nel 2018 questa situazione di classifica potrebbe essere un tormento equanime e democratico che spetterà a molti se non a tutti.

10 e mezzo a Riccardino Fowler. Vittoria nel torneo, 61 finale e bacio alla fidanzata gnoccah alla 18 in mondovisione. E tutto questo a casa di Tiger. What else, raga?

5 a Giordanello Spieth. Che stavolta è stato decisamente meno Spiethato del solito. Soprattutto sul green dalla cortissima distanza.

9 a Tommasino Fleetwood. L’altra sera, a un’elegantissima cena natalizia, una signora mi dice: “Gli uomini? A che servono se non ad adorarci?”. Ecco. Tommaso è uno che la sua donna la adora: prima le porta a casa i 10 milioncini e passa della Race to Dubai, poi la scarrozza a Bahamas (dove ha chiuso terzo con ulteriore incasso super), e, per finire, se la sposa lì la settimana prossima. Clooney chi?

8 a Chiccuzzo Molinari. E lui, in alto, c’è sempre. Anche se la regia non ce lo ha mai inquadrato, dimostrandoci che se non contiamo una ceppa in Europa, non è che sul Pga Tour ce la passiamo poi tanto mejo, eh

Comments

1 Comment
  1. posted by
    Guido Bitossi
    Dec 3, 2017 Reply

    10 a te che ci racconti queste storie e ce le fai vivere come se fossimo li…! Me lo sono guardato tutto il torneo…Tiger’s back…è quello che più conta….per Lui…per noi !!!

Leave A Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *