Imparare dal golf antistorico di Bubba Watson

Dicono che non esista nessun cadavere: che sulla riva del fiume si stia tutti sconfitti, per lo più.

Epperò poi Bubba Watson torna a vincere dopo un periodo così nero che il nero di Morticia Adams ti pareva un grigino perla e, all’improvviso, ti rendi conto di una cosa. Che il golf nuovamente stellare di Bubba da Bagdad, Florida, rappresenta la riconciliazione di noi tutti con le scarne possibilità che la realtà ci offre su un piatto e che per lo più ci toglie (e ci facciamo togliere) da sotto il naso.

Voglio dire: molte cose nella vita sono possibili, ma poche hanno fondamento nella realtà. Lo scriveva l’inarrivabile Philip Roth, il quale però, evidentemente, non conosceva le imperscrutabili leggi antibalistica del golf di Bubba. Perché una cosa più di altre ci insegna la storia personale e golfistica di Watson: che non importa quante volte ti hanno detto che non si fa così come fai. Non importa quante volte ti hanno ripetuto che non puoi fare a modo tuo. Non importa quante volte ti hanno fatto dubitare di te stesso. Non importa quante volte ti hanno spiegato che “si fa così, perché si è sempre fatto così”. Non importa. Perché una cosa bisogna capire: che sì, è vero, che le persone sono sempre aperte nei confronti della novità, ma che lo sono solo se sono assolutamente identiche a quelle vecchie. E allora il “si è sempre fatto così” diventa un’impasse del pensiero: un freno a mano tirato sulla strada della creatività.

Il golf di Bubba è la dimostrazione che nello srotolamento della storia universale, ciò che ha sempre lasciato il segno è il “come lo fai tu” e che, se nessuno lo ha fatto prima, non è che non si possa fare. Significa solo che restare attaccati alle vecchie abitudini, perché “è così che si fa”, è un po’ come arrendersi. Perché, si sa, il meglio arriva sempre da chi meno te l’aspetti: da te stesso, quando quel te stesso si è liberato da tutti i lacci e i laccioli dell’eterno ritorno del “si fa così, perché si è sempre fatto così”.

Comments

1 Comment
  1. posted by
    Luca
    Mar 28, 2018 Reply

    Grazie !
    Grazie perché in un momento di crisi golfistica in cui faccio a “modo mio” queste parole sono oro colato !

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