Italia, è boom di green fees stranieri

Se è vero com’è vero che lo sviluppo del turismo golfistico passa anche e soprattutto attraverso l’organizzazione di tornei di caratura internazionale, allora è anche vero che il prossimo Italian Open, in programma al Golf Club Milano da giovedì 12 ottobre a domenica 15, non poteva alzare il proprio sipario in un momento più propizio.

Da una recente ricerca effettuata da Italy Golf & More, il consorzio che lega 12 Regioni italiane oltre alla Federazione Italiana Golf, si apprende infatti che il numero dei green fees stranieri giocati in Italia entro la fine del 2017 si aggirerà su quota 700.000, contro i 500.000 del 2014, segnando così un aumento verticale del 38%.

Tradotto: il green azzurro sta vivendo all’estero un’ottima stagione di commercializzazione del proprio “prodotto golf”, migliore persino delle più rosee previsioni, per intenderci quelle inserite nelle tabelle della cosiddetta Road To Rome, il ricco percorso di eventi golfistici che conducono alla Ryder Cup capitolina del 2022. Ma non solo: se queste cifre saranno confermate, a fine anno, in Italia, l’indotto legato al turismo golfistico potrebbe superare la barriera dei 300 milioni di euro per la prima volta nella storia, bruciando di fatto tutte le anticipazioni che parlavano invece di un probabile +5% di incremento annuo.

Non desta stupore, dunque, il vivo interesse che la Regione Lombardia ha mostrato in passato e continua a mostrare oggi in materia golf: nelle scorse settimane, infatti, nonostante le polemiche in sede di Consiglio Regionale, la giunta di Roberto Maroni ha destinato 500.000 euro per la sponsorizzazione dell’Italian Open, riconoscendo ancora una volta al green e, più in generale, ai grandi eventi sportivi, la loro valenza di ottimi vettori di promozione turistica. Ma, allo stesso tempo, vale anche la pena ricordare come già quest’anno il ministro Franceschini abbia inserito il golf nel Piano Strategico del Turismo e come il MIBACT abbia permesso negli ultimi due anni al consorzio di Italy Golf & More di promuovere in Europa il pacchetto del green azzurro grazie a un contributo biennale di 1.200.000 euro previsto per i Progetti di Eccellenza Turistica.

Proprio nell’ottica di continuare lungo la strada della promozione del turismo golfistico, è previsto per lunedì 9 ottobre un incontro decisivo tra i rappresentanti della Regione capofila del progetto Italy Golf & More e il direttore generale dell’Enit, Gianni Bastianelli: sul tavolo, rispettivamente, da una parte il rinnovato progetto per il 2018 e, dall’altra, un eventuale, ulteriore investimento sul turismo golfistico nazionale di 500.000 euro.

Non si tratta comunque di una novità all’ombra del green: da sempre, all’estero, la via della promozione turistica è legata a doppio filo al golf e agli enti statali. Per dire, in Spagna il boom del green è in grandissima parte merito del lavoro di Turespana, l’ente turistico nazionale: sin dagli anni ‘80 non solo ha sponsorizzato per ben tre volte la World Cup (a patto che un’edizione fosse disputata a Marbella), ma ha anche contribuito a organizzare decine di Open nazionali.

Il perché di tanto interesse è presto detto: solo per citare un esempio, il Volvo Masters del 2002 giocato a Valderrama, in Andalucia, a inizio novembre calamitò nella zona ben 21.000 spettatori, di cui il 51% non erano residenti, per un indotto complessivo di 5.900.000 di euro. Di questi, solo il 10-15% rimase nelle tasche dei golf club: il restante, come di consuetudine, arricchì l’indotto locale, dividendosi tra la ristorazione (55%), gli alloggi (19,3%) e altri beni di consumo.

E ancora: nel recentissimo Portugal Masters disputato in Algarve, erano ben visibili lungo il percorso le sponsorizzazioni di VisitPortugal, il corrispettivo del nostro Enit, i cui rapporti con i più importanti tour operator golfistici del mondo -GolfBreaks.com e YourGolfTravel.com- sono ben noti da tempo.

L’Italian Open, dunque, con i suoi 7 milioni di dollari di montepremi e con le sue dirette televisive che da Milano raggiungeranno centinaia di milioni di persone nel mondo, rappresenta il momento perfetto per inserire non solo la Lombardia, ma tutto il nostro Paese, tra le destinazioni golfistiche da circoletto rosso.

(dal Sole 24 ore, 7 ottobre 2017)

 

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