Lasciamoci ispirare dal modello DeChambeau

E così domenica Bryson La Cosa DeChambeau ha vinto il Rocket Mortgage Classic, demolendo field e percorso a furia di bombe oltre le 350 yards di media. E lo ha fatto tenendo la testa delle classifiche degli Strokes Gained off the Tee e degli Strokes Gained Putting: una combo che non era mai riuscita praticamente ad anima viva. E ancora: ha vinto alla sesta apparizione di fila, dopo che negli ultimi 5 tornei non era mai uscito dai top 8 del leaderboard.

Bryson DeChambeau

Ora, se non è un dominio questo, poco ci manca.

E infatti, in men che non si dica, tra i guardoni delle cose del green è scattato il solito dibattitone facilmente riassumibile in 3 certezze granitiche: 1) La Cosa e il suo fisico (+18 kg da settembre a oggi) cambieranno per sempre il gioco; 2) esisteranno un APD e un PDC, cioè un Ante e un Post DeChambeau; 3) da oggi scatterà la corsa degli altri pro a guadagnare massa il più velocemente possibile.

Mah…

Personalmente, se c’è una cosa che ho sperato dopo questi mesi da incubo, è che tutti avremmo dovuto imparato a conoscere il peso dell’imprevedibile. E invece… E invece, siccome siamo esseri umani legati a un vincolo col tempo, siamo per natura portati a vivere nel cervello una “vita anticipata” basata su delle previsioni (spesso errate) che a loro volta si rifanno alle esperienze passate. Cioè, secondo noi, il futuro è già scritto nel passato. E così è successo che, quando Bubba Watson nel 2012 vinse il suo 1° Masters senza mai aver preso una lezione di golf in vita sua, i guardoni delle cose del green vaticinarono la fine degli swing coach. E invece…

E ancora: quando Rory sottrasse massa grassa e aggiunse massa magra al suo fisico, le solite Cassandre, memori di come erano andate la carriera di Johnny Miller dopo le ore di palestra invernale e la schiena di Tiger dopo i Navy Seals, gli suggerirono di piantarla coi pesi. E invece…

E ancora: quando Nick Faldo si blindò per mesi in campo pratica con Leadbetter per rompere lo swing e costruirne da zero uno nuovo, le critiche piovvero da ogni dove. E invece…

E invece, è chiara una sola cosa: che ciò che può funzionare per me, può non valere per te, perché ogni essere umano è un universo a se stante retto dalle proprie, personalissime leggi. Dunque, ciò che oggi rende immenso Bryson, non è detto possa essere di aiuto per i giovani golfisti a venire. E se è vero che il passato ci consegna modelli predittivi a cui ispirarci, è anche vero che allo stesso tempo ci consegna tonnellate di motivi per essere dubbiosi.  

Per cui, raga, mi pare che unica sfocata certezza che abbiamo in questa vita imprevedibile sia una sola: che forse, e dico forse, più ci applichiamo, prima arriva il miracolo. E questo sì è il vero “modello DeChambeau” a cui ispirarsi.

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