Tra l’idea e la realtà, è lì che cade l’ombra. Anche se la frase di Thomas Eliot è ormai di qualche decennio fa, sembra però essere giustappunto cucita su misura su quel lato oscuro di Matt Kuchar scoperchiato solo da pochi giorni.
La storia forse la conoscete già: l’americano, che in carriera ha accumulato in banca un conto di quasi 50 milioni di dollari racimolati nei soli tornei, è da qualche settimana nel classico merdone mediatico per aver sottopagato un caddie messicano -tal David Ortiz- al termine del Mayakoba Classic, un torneo di novembre del Pga Tour da lui vinto dopo un periodo NO di quasi 4 anni.
Non avendo con sé il fido portabastoni, in quella settimana messicana Matt si è affidato a un caddie locale, David per l’appunto, accordandosi su una cifra di 4.000 dollari per un eventuale top ten. Ma poi è arrivata la vittoria, evidentemente inaspettata, e con essa un premio di 1,3 milioni di dollari per Kuchar.
A quel punto, Matt, col solito sorriso stampato in faccia, lascia una mancia di 1.000 dollari in più a Ortiz per un totale di 5.000 bigliettoni e torna sereno e ignaro negli States.
Il problema scoppia immediato, perché il caddie si sente sottopagato: generalmente i suoi colleghi sul Tour percepiscono il 10% della vincita del giocatore pari in questo caso a 130mila dollari. Lui, David, sostiene che si accontenterebbe di 50.000 verdoni: gli servono per cambiare vita, comprarsi una casa e un’auto nuova.
Pochi giorni e la querelle diventa virale online ed è lì che Kuchar combina il disastro: sostiene che 5.000 dollari sono tanto money per un messicano, che loro due avevano un accordo, e che lui lo ha rispettato.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti in questi giorni al Genesis Open (in queste ore in onda su Golf.tv) e soprattutto sui social, con parte del pubblico che, al passaggio del campione un tempo amato per il suo fair play, non urla più il classico KUUUUU, ma il nuovo BUUU.
Inutile aggiungere che i fan sono schierati in due fazioni: chi sta dalla parte di Matt e chi, la maggior parte, prende le difese del caddie.
Personalmente, lasciatemi scrivere questo: vincere i tornei è bello, ma pure avere la chance di cambiare in meglio la vita delle persone e farlo, non ce lo scordiamo.
Ps. le news delle ultime ore, riportano di un Kuchar che si è cosparso il capo di cenere e che sarebbe pronto a venire incontro alle esigenze di Ortiz. Anche perché la prossima settimana si gioca il WGC in Messico e, tutto sommato, da quelle parti (avrà pensato Matt) è sempre preferibile non avere guai coi locali.
Comments
11 CommentsRoberto
Feb 16, 2019Meglio cospargersi il capo di cenere, bruttissima figura!
Loredana
Feb 16, 2019Se ra regola è …..10% della vincita .. IL CAMPIONE . Cosa fare e non ha da interpretare! Indipendentemente dalla nazionalità del caddy.
Ma se avesse avuto il suo caddy abituale cosa avrebbe fatto??
Ha pensato che ..con questo caddy ha vinto?? Mah che figuraccia terribile !
Carla
Feb 16, 2019Resta l’amarezza nel pensare a Kuchar come a un non gentleman !
Spero ci ripensi
Vittob
Feb 16, 2019Figura di m…, per fortuna ci sta ripensando
Francesco
Feb 16, 2019Brutta figura!
Claudio
Feb 16, 2019proprioi vero.. più hai i soldi e più diventi tirchio.. che tristezza…
Paolo
Feb 16, 2019Come al solito la vita sconvolge tutte le certezze. Chi mai avrebbe immaginato un Kuchar così becero. La fortuna che ha avuto, la simpatia dimostrata… tutto che crolla. Diamogli la possibilità di scusarsi. Tutti possiamo sbagliare.
Lorenzo
Feb 16, 2019Barbone. Che brutta persona
Giuseppe
Feb 16, 2019Che fosse un barbone l’avevamo capito dal 2012 in Ryder a Medinah, per come si era comportato con Westwood…
Domenico
Feb 17, 2019Decisamente un comportamento poco signorile, proprio per l’inattesa vittoria (l’accordo era per un top ten) costava davvero poco essere più generosi. Ma condivividere il benessere e’ cosa per pochi.
Figura di M.
RP
Feb 17, 2019Signori si nasce..