Pillole della settimana golfistica

È febbre gialla: con il birdie finale che ha bruciato Rory McRory alla 72sima e dunque con la vittoria nell’Omega Desert Classic, Li Haotong è il primo cinese nella storia a marcare l’ingresso nella classifica dei top 50 del World Ranking.

E, ancora, occhio al cinese: gli ultimi due vincitori del Dubai Desert Classic prima di lui, Sergione Garcia e Danny Neuro Willett, nella stessa stagione in cui hanno trionfato negli Emirati, hanno poi conquistato la Giacca Verde di Augusta qualche settimana più tardi.

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Nel frattempo, nella costa West degli States, è stata febbre alta anche anche per il ritorno di Tigerone Woods: il primo giro del Farmers Insurance Open, quello che ha ufficialmente segnato il rientro sul circuito statunitense dell’ex numero 1 del mondo, ha stabilito il primato nei rating televisivi americani dell’ultimo anno per quanto riguarda le prime 18 buche di un torneo del Pga Tour.

Sempre restando sul tema Tiger, da segnalare questa statistica: tra i giocatori in attività con meno di 45 anni, Woods è quello con il maggior numero di vittorie sul circuito americano (79). Il secondo in questa speciale classifica è Dustin DJ Johnson (17).

Se Jon Rahmbo Rahm avesse vinto a Torrey Pines, sarebbe diventato il nuovo numero 1 del mondo. E ce l’avrebbe fatta con soli 39 tornei all’attivo sul Pga Tour: per dire, Tigerone conquistò il trono dopo sole 21 apparizioni sul circuito americano, mentre Giordanello Spiethato Spieth ne ha impiegate 77.

Se Alex Noren vincesse il play off odierno contro Giasone Day al Farmers Insurance Open (è previsto per le ore 8 di La Jolla, alla 18, 16, 17, 18), sarebbe il quarto europeo negli ultimi 14 giorni a centrare un titolo sui circuiti di mezzo mondo, dopo che Tommy Fleetwood ha trionfato ad Abu Dhabi, Sergione Garcia a Singapore e Rahmbo Rahm nel CareerBuilder Challenge del Pga Tour. Gli americani sono avvisati.

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Nel frattempo, a proposito di spareggi,  è da segnalare che dal 2002 al 2017 sono stati disputati 752 tornei sul Pga Tour: di questi, solo due hanno avuto un finale con 6 o più buche di play off. Nelle ultime due settimane, invece, ce ne sono stati ben due.

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Seguivo il golf in diretta televisiva dalla California e mi chiedevo perché mai, secondo un recente sondaggio britannico, il nostro sport è stato votato il più noioso in tv. Poi ho guardato l’orologio e, niente: 6 ore e passa per completare 18 buche avrebbero annientato anche la pazienza di Madre Teresa.

E per finire: uno sguardo qua sotto alle mani di Alex Noren. Perché una cosa è certa: il lavoro batte il talento, quando il talento non lavora abbastanza.

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