L’esperienza insegna che non esiste realtà complessa che non possa essere metabolizzata. Non è dunque un caso se al Golf della Montecchia, in quel di Padova, i nove campioni invitati a gareggiare nella “battaglia dei sessi sul green” subito ribattezzata Women versus Men, abbiano già chiesto (e ottenuto) di rigiocarsi la rivincita contro le proette nel 2019. Insomma, Costantino Rocca, Josè M.Lara, Miguel Cabrera Bello, Andrea Rota & Co. non ci vogliono stare: il punteggio finale della sfida che li ha visti finire sotto per 6 punti  a 5 e mezzo sa di amaro e i ragazzi hanno voglia di rigiocarsela appena possibile.

Eh sì, perché il team in rosa delle proette, quello capitanato da una volitiva Giulia Sergas che per l’occasione ha chiamato a darle manforte le colleghe del circuito LPGA e LET, ha vinto sul filo di lana (per mezzo punto) la sfida tanto attesa contro i colleghi maschi.

“Li abbiamo superati sull’ultimo green, all’ultimo putt dell’ultimo match – racconta Giulia – ma il vero successo della manifestazione della Montecchia sta nel fatto che i maschi che hanno gareggiato contro di noi si sono perfettamente calati nell’essenza e nello spirito della gara. A livello umano e sportivo è stato un vero successo. Per carità, tutti abbiamo giocato per vincere, ma lo abbiamo fatto cercando di mettere ognuno di noi nella posizione più fair possibile”. Che, tradotto, significa che per l’occasione il campo del Golf della Montecchia era stato settato in una maniera particolare: “Ci siamo rifatti alla filosofia della USGA –spiega la Sergas – quando nel 2014 a una sola settimana di distanza l’uno dall’altro fece giocare lo U.S. Open maschile e quello femminile sullo stesso percorso di Pinehurst. All’epoca, i tee delle donne furono sistemati in modo che i ferri che le proette avrebbero giocato al green potessero essere gli stessi che una settimana prima avevano avuto in mano i colleghi maschi. Esattamente allo stesso modo ci siamo organizzati noi per preparare l’evento Women versus Men a Montecchia”.

In fondo il golf è l’unico sport al mondo che, a parità di competenze, permette alle donne di poter primeggiare contro gli uomini: si tratta solo di giocarsi la sfida ad armi pari. Ci vuole cioè un campo che presenti a tutti le stesse difficoltà ma anche le stesse chance.

“Non nego – continua Giulia – che per i pro è stata dura vedersi overdraivati dalle donne: anche se alla fine si trattava solo di una quindicina di metri, loro non sono abituati a vedere qualcuno davanti. Ma hanno capito benissimo che questo era l’unico modo per permetterci di giocare ad armi pari. E alla fine si sono divertiti moltissimo, tant’è che hanno già chiesto di rigiocare l’anno prossimo”.

Dunque il “Women versus Men” tornerà nel 2019: il presidente del circolo Paolo Casati ha già dato il suo okay e lo staff del circolo si è già messo al lavoro. Nel frattempo ci si gode il risultato di quest’edizione: tanta passione, tanto bel golf, tanti bei giocatori, tanto pubblico e tanto divertimento per tutti. Anche per gli uomini che a malincuore sono usciti sconfitti dalla sfida con le donne.