Quei venerdì pomeriggio

E poi ci sono quei venerdì pomeriggio in cui ti divori 18 buche lontano dal resto del mondo. Quei venerdì pomeriggio in cui tutto è fluido, tutto è facile e tutto vive in un suo tempo leggero: lo swing, il respiro, la mente, la memoria.

Quei venerdì pomeriggio in cui tutti i muri solidi che ti eri costruita intorno, quelli perversi del “dover fare”, sembrano cadere come fossero un castello di carte: senza opporre resistenza. Senza emettere un suono.

Quei venerdì pomeriggio in cui il tempo non è più dominato dall’accelerazione, ma da un moto lento e perpetuo, totalmente fine a se stesso.

Quei venerdì pomeriggio in cui ti sembra finalmente di avere accesso al giardino delle memorie felici, quello che generalmente non hai il permesso di frequentare, che i ricordi sono come un taglio di capelli: quelli brutti si notano di più.

E allora te ne stai lì, tra un colpo e l’altro, tra un respiro e un sorriso, a goderti il tuo pomeriggio ricco di tempo e capisci che sì, che arriva un momento nella vita in cui devi prendere una decisione. Che è quella di rallentare. Di mettere dei meno. Di tagliare. E che se sei così abile da riuscirsi, la vita te la vivi appieno senza più vedertela sfrecciare nervosamente accanto

Leave A Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *