Venticinque giorni all’inizio della settimana golfistica più “hot” del golf mondiale con la disputa della Ryder Cup, e in quel di Parigi i lavori stanno procedendo spediti. E anzi, con la chiusura del Golf National, cioè del percorso di gara, dieci giorni prima dell’evento, le cose andranno ancora di più alla velocità della luce.
Per ora si stanno montando le enormi tribune per il pubblico e tutti gli stand dell’hospitality, ma grande attenzione viene riposta, come è giusto che sia, sul fattore campo: l’estate francese davvero bollente con poche piogge e con giornate di vera canicola è stata IL problema con la P maiuscola per lo staff del National. Per questo motivo, i green sono stati bagnati non solo con l’irrigazione artificiale, ma spesso e volentieri anche a mano, con la massima attenzione del superintendent Alejandro Reyes circa le zone più sofferenti, quelle dove l’erba faceva più fatica a crescere. Ma esiste anche uno scenario totalmente diverso da dover prevedere, visto che la Ryder si giocherà a fine settembre, ed è quello di piogge abbondanti: “Abbiamo già affrontato una vera e propria tempesta a luglio -ha spiegato Reyes- e sappiamo cosa fare in quel tipo di situazione. Anzi, quell’imprevisto ci ha aiutato a capire meglio quali debbano essere le priorità quando capitano eventi del genere”.
Mentre sul percorso si procede con attenzione, più rapidi sono invece i lavori circa gli stand da montare: in particolar modo nelle ultime ore ci si è concentrati su quello a lato del par 3 della buca 2 e su quelli intorno al tee della prima buca. In ogni caso, tutto sarà pronto per la settimana della coppa: si inizia martedì 25 settembre con le prove del campo da parte dei giocatori, per proseguire poi da venerdì 28 a domenica 30 con i match veri e propri.