Tiger, una suola ibrida dietro alla bomberaggine dal tee

Diciamocelo: di tutte le cose che c’eravamo sentiti ripetere su Tigerone e di tutte quelle altre che ci aspettavamo di vedere, beh, non ce n’è una che fosse azzeccata: prenderà le metrate da tutti, ha lo yips sull’approccio, mentalmente sarà fiaccato dai casini combinati, non avrà il giusto controllo della distanza, non avrà velocità nella testa del bastone, i giovani lo prenderanno a pallate, è trascorso troppo tempo, e via ancora nella lista del pessimismo previsionale più nero… E invece… Invece niente di tutto questo si è avverato. Perché, sapete che c’è? C’è che se c’è un errore che noi umani commettiamo, manco fosse una coazione a ripetere, è giudicare gli altri sulla base dei nostri limiti. Quando poi si tratta di fornire un’opinione o una previsione su Tiger –uno che ci ha dimostrato di non conoscere limiti- la cantonata diventa inevitabilmente clamorosa.

Ora: mettendo da parte il pessimismo cosmico da Leopardi che ha circondato di un alone da 50 sfumature di sfiga il rientro di questo Fenomeno, l’unica cosa da fare a questo punto è, da una parte, applaudire senza riserve a un’impresa fisica e sportiva che di umano ha ben poco, dall’altra, provare a dare un contorno tecnico a ciò che abbiamo visto in queste prime 36 buche alle Bahamas.

Dicevamo nei giorni scorsi che Chris Como ha costruito per Woods uno swing stile “Banca Mediolanum”: tutto intorno a lui. In particolar modo, intorno alla schiena acciaccata di Tiger.

Per riuscire a dare velocità e potenza ai colpi e per preservare le vertebre, non potendo più contare sui lombari dell’ex numero 1, il coach Como ha puntato su un maggior attrito sul terreno della parte bassa del corpo (Ground Reaction Force), su una maggior spinta del gluteo destro e su un diverso gioco dei piedi.

“Avrete notato -–spiega il biomeccanico Cristiano Cambi- che il piede destro di Woods slitta all’indietro in modo violento soprattutto in fase di downswing sul drive. Lo fa per salvaguardare la schiena avendo una minore separazione tra il busto e la parte inferiore del corpo. Per non perdere in potenza, infatti, Tiger deve avere un diverso gioco di gambe in discesa, cercando di aumentare la pressione sul terreno. In questa fase, levare il piede destro gli consente di non mettere troppa pressione nei lombari”.

Ma non solo: “Proprio per guadagnare punti nella velocità e nella Ground Reaction Force – aggiunge il pro Alessandro Pizzi – Tiger sta indossando una scarpa a suola ibrida, con gli spikes di gomma che hanno al centro un chiodo di metallo. In questo modo, può aumentare l’attrito che produce sul terreno in discesa e che poi scarica sulla palla, pur levando il piede destro all’impatto”.

Morale: essere innamorati è bello, ma pure questo Tigerone bionico non ce lo scordiamo.

 

 

 

 

 

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