Tutto quello che avreste voluto sapere sul putt di Tiger…

Raga, tutto quello che avreste voluto sapere sul putt di Tiger e non avete mai osato chiedere è proprio qui, in queste poche righe (e in queste immagini).

Se avete seguito le vicende altalenanti del Fenomeno nel primo dei quattro tornei dei play off della FedEx, vale a dire nel Northern Trust Open dove ha concluso a metà classifica, sapete anche che questa settimana il Tigre ha pattato come un neurolabile della domenica: 120 putt in 4 giri significano una bella (si fa per dire) media di 30 colpi a media sul green.

Roba da mancare il taglio nel campionato pulcini.

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Eppure, già quest’anno Woods era riuscito a far persino peggio: parliamo del torneo del Wells Fargo, dove i suoi putt erano stati addirittura 126 e dove l’ex numero 1 aveva chiuso oltre il cinquantesimo posto, laggiù tra i reietti del leaderboard.

Ma torniamo al Northern Trust Open: 79° su 80 giocatori nella speciale classifica degli Strokes Gained Putting, Tiger ha però messo in mostra ancora una volta un gran gioco da tee a green, con swing fluido e mani fatate sugli approcci. Le statistiche ci dicono infatti che è stato 3° negli approcci e 15° sul drive, ma, tant’è, non ha fatto meglio di un quarantesimo posto in classifica.

Quindi, occhi puntati sul putt: che cosa sta succedendo?

Cominciamo ad osservare l’immagine qua sotto.

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La prima foto risale al 2007 e rappresenta perfettamente il modo in cui Tiger ha pattato per buona parte della sua carriera: la punta del bastone è di poco alta rispetto al terreno e le mani invece sono basse all’address.

Nella foto centrale, invece, potete osservare come Woods si è settato col nuovo putter all’inizio, appena cambiato il modello di bastone: per la prima volta nella storia della Tigre, la punta è perfettamente parallela al terreno.

Infine, a destra, la punta del putter è ancora totalmente ancorata al terreno, mentre il tacco è alto: per intenderci è un address alla Steve Stricker, che, guarda caso, è l’amico fidato che spesso e volentieri getta un occhio al putting del Fenomeno quando è in crisi.

Ora: a vedere le foto, sembra poca cosa, eppure il cambiamento in atto è radicale, perché poggiare il putter sul terreno in questo modo implica un address completamente diverso. Significa che le mani di Woods sono in una posizione assolutamente nuova rispetto al passato, molto più alte rispetto a un tempo.

Significa anche che oggi come oggi per Tiger staccare il putter nel backswing è diventato un movimento tecnico diverso che comporta feeling inesplorati, che hanno bisogno di ripetizioni e pratica prima di essere assorbiti alla perfezione dalla mente.

Insomma, ci vuole tempo. Come ci sono volute settimane (mesi) per vederlo tornare a swingare alla grandissima. Niente di strano, dunque, se il Champion tornasse a imbucare la nonna proprio in occasione della  Ryder Cup di fine settembre: a proposito, tra il 4 e il 10 sapremo se è nel team grazie alle quattro pick a disposizione di capitan Furyk.

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