9 segreti di gioco corto imparati all’Italian Open

Come si fa a tirarla più lunga è la Godot delle domande: aspetta e spera, e comunque non ci riuscirai mai. Tanto vale, allora, darsi “anema e core” a migliorare il gioco corto, che alla fine solo dei grandi approccini ci polverizzano lo score come manco Ryanair fa con i suoi voli. E dunque, eccovi 9 segreti per colpi, colpetti e sand iron intorno ai green che ho visto mettere in pratica oggi, nella loro giornata di allenamento pre Italian Open, dai champions della nazionale azzurra sotto la guida di Alberto Binaghi e Federico Bisazza:

  1. se vedete che la sabbia del bunker è polverosa, allora il bunker sarà pieno di sabbia; al contrario, se vi appare granulosa, ce ne sarà poca. Se ce ne fosse tanta, come nel caso del Golf Milano, ci sono due soluzioni tecniche: o si appiattisce il backswing (consigliato solo ai più esperti, che il top a bombazza è dietro l’angolo), o si accorcia lo swing e lo si velocizza in avanti;
  2. se si deve effettuare un approccio dal rough del bordo green che caschi morbido e lento, la faccia del bastone deve essere piazzata 3 cm prima della palla, lasciando l’erba alta tra la pallina e il sand. Si effettua poi un colpo come dal bunker, facendo in modo che l’erba funga da cuscino, esattamente come fa la sabbia nell’explosion dal bunker;
  3. se si deve affrontare un’uscita dalla sabbia di una quarantina di metri, più che il sand, è consigliabile tirare un ferro 9. Si apre la faccia del bastone esattamente come si fa dal bunker e si colpisce la palla con la stessa velocità che imprimereste con un sand iron. Il vantaggio è che il colpo col ferro 9 rotola di più, perché prende meno spin e dunque si evita di dover colpire troppo vicino alla palla, diminuendo drasticamente le possibilità di una rasoiata assassina;
  4. nell’address degli approccini col sand intorno al green, le mani non devono mai essere troppo avanti: se lo fossero, non si userebbe per niente il bounce del bastone, mettendo invece  troppo in gioco la lama e il rischio flappone imperiale sarebbe dietro l’angolo. Ma non solo: se anche il colpo fosse ben giocato, sarebbe troppo “spinnoso” e partirebbe con un volo troppo basso. Le mani dunque devono essere posizionate appena avanti all’ombelico;
  5. da un lie sabbioso intorno al green, è sempre meglio usare il ferro 9 o il wedge più che il sand. Spazzolare il terreno is much better che scavare una fossa (quella vostra sull’avant green);
  6. sempre nel caso voleste azzardare un flop shot alto e morbido alla Filippone Mickelson, mai -e dico mai- spostare il vostro sterno all’indietro nel downswing. Se così facendo pensate  di alzare la palla, vi ritrovereste con un toppone maestoso ben al di là del green;
  7. da un fondo duro e senza erba intorno al green, si prende un sand iron, lo si poggia solo sulla punta tenendolo mooolto in piedi (quasi verticale) e si apre la faccia. In questo modo sarà più semplice spazzolare il terreno senza incastrare la testa del bastone nel terreno;
  8.  se comunque la palla intorno al green è messa male e non ve la sentite di azzardare un sand, “uscite” un rescue dalla sacca e tiratelo come fosse un putt;
  9. se tutto questo non dovesse funzionare, fumatevi un bel sigaro mentre vi allenate, proprio come fa Miguel Angel Jimenez e fregatevene delle flappe, che tanto praticare è sempre bellissimo anche se il momento della verità in campo è quasi sempre uno schifo. IMG_7030

Comments

1 Comment
  1. posted by
    Matteo
    Oct 10, 2017 Reply

    Great…..as usual….!

Leave A Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *